Il Cavaliere di Cristo nell’espressione di S. Paolo è colui che vive il combattimento spirituale.

Deve combattere lo spirito del male ed essere pronto a difendere l’identità cristiana.

Secondo S. Bernardo il Cavaliere di Cristo conduce “un duplice combattimento, al contempo contro la carne e contro gli spiriti maligni diffusi nell’aria”.

Il corpo ricoperto da un’armatura di ferro e l’anima da un’armatura di fede, fanno del Cavaliere di Cristo un testimone che non teme nulla, né la vita né la morte, perché Cristo è la sua vita, Cristo è la ricompensa della sua morte.

Fondandosi sull’insegnamento di Cristo il Cavaliere serve Dio con disciplina e obbedienza, povertà di spirito, rifiuto dell’ozio, ascetismo, fratellanza.

Se qualcuno vuol far parte di questo sodalizio ed aggiungersi ai Cavalieri di Cristo, deve prendere in considerazione non soltanto il profitto temporale, che si può aspettare, ma anche la salvezza eterna della sua anima, che si raggiunge con una vita onesta e l’accettazione della fratellanza.

Ecco che il Cavaliere di Cristo disprezza il seguire la propria volontà e desidera servire, con purezza e coraggio, nella Cavalleria del vero e sommo Sovrano, così indossata l’armatura della fede e dell’obbedienza compie il proprio dovere con assidua diligenza e perseveranza, si che si possa infine giungere allo scopo: la salvezza delle anime.

Non avere paura davanti ai tuoi nemici, anzi amali; Sii impavido e retto, così Dio possa amarti; Dì il vero anche se ti conduce alla morte; Salvaguarda e servi gli indifesi e non fare torti.

Un uomo non è quello che è nato ma quello che è dentro, nell’uguaglianza e nella fratellanza il Cavaliere di Cristo è:

1. un Cristiano, per proteggere e diffondere il Cristianesimo
    
2. Un potente, cioè esercita con forza il proprio ruolo
    
3. Un colto, per poter diffondere la Parola di Dio e lo Spirito del Cavaliere di Cristo con autorevolezza e sapienza, non con la forza delle armi ma con quella della testimonianza, della ragione e del pensiero.
    
4. Un disciplinato, si da offrire al mondo una immagine di ordine offrendo come archetipo i valori intramontabili ed il vero aspetto di “ una nuova cavalleria”, imponendosi un codice di comportamento ed una autodisciplina.
    
5. Nasce, con la nuova cavalleria, un regno di rettitudine fondato sulla saggezza, sulla giustizia, sulla potenza e sulla temperanza.

Che la Chiesa ed il mondo possano accogliere una tale rarità: il Cavaliere Perfetto.

Il cavaliere/dama è membro effettivo della SMEC e del GPRSA. Ha voce attiva/passiva. Può essere chierico o laico. Significa essere parte integrante dell’antica milizia dei Poveri Cavalieri di Cristo. L’impegno che liberamente viene preso realizza in se stesso e per i suoi fratelli la Croce di Cristo, che simbolicamente porta sul cuore.

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